Vicini molesti
La mia personalissima statistica, rivela che ciascuno di noi ha almeno un vicino molesto. Quello odioso, ma proprio antipatico all'ennesima potenza, quello che incontri la mattina sotto casa e già a guardare quella faccia da sozzo ti si rivolta la giornata.
Io c'è l'ho. Il mio è il numero uno. Il fuoriclasse dei rompi balle, il sovrano incontrastato dei molesti, maligni, infidi, gretti, abietti, meschini vicini di casa.
Credo di aver fatto un quadro abbastanza chiaro, sebbene non esaustivo di questo personaggio, che per motivi di privacy chiamerò Gianni, e anche perché è proprio così che si chiama (informo i miei lettori che ho giurato su quanto ho di più caro al mondo, che non appena me ne capiterà l'occasione per il resto della mia vita, farò un dispetto al subdolo torturatore dei nervi altrui, e già quella di aver rivelato il suo vero nome, è una piccola soddisfazione).
Pare che per professione, questo ignobile figuro, faccia proprio "l'odiato vicino di casa". Narra la leggenda, che prima di trasferirsi nella sua attuale abitazione, vivesse in un condominio in un paese vicino, dal quale dovette andarsene perché riceveva con cadenza almeno bisettimanale, minacce di morte scritte con lettere ritagliate dai giornali e infilate nella sua cassetta della posta.
Una volta arrivato da queste parti, il laido si è affrettato a rivelarsi per quello che è. Ha commesso una serie interminabile di abusi edilizi che ha poi tutti regolarmente sanato sfruttando i vari condoni ma nel frattempo ha sempre istigato gli altri vicini di casa a commetterne anche loro in modo che potessero essere tutti ricattabili.
Il miserrimo desipiente ha anche una famiglia composta da una moglie esaurita che lo odia e che non gli rivolge mai, ma proprio mai la parola e un figlio scemo che passa le sue giornate a fissare fuori dalla finestra in direzione di casa mia procurandomi un fastidio che a volte mi scatena attacchi di orticaria.
Tornando alla brillante carriera del trita-nervi, una volta stabilitosi nella sua nuova casa il fetente scherzo della natura ha cominciato ad inimicarsi tutto il paese. Una volta piantava la siepe di recinzione fuori dal muro lungo la strada per non occupare il suo giardino, un'altra volta si lamentava con i netturbini perché ramazzando le strade gli insudiciavano il vialetto poi, mai domo presentava ufficiale reclamo presso il comando dei vigili urbani perché facevano un uso a suo avviso smodato del fischietto di ordinanza.
Con i vicini più diretti però ha sempre avuto un rapporto davvero "speciale". Si narra che la precedente padrona della mia casa, una volta lo rincorse con una pala in mano, decisa a suonargliela in testa. Nessuno la fermò.
Un'altra volta il compianto marito della mia dirimpettaia, venne avvicinato dal meschino per l'ennesima scocciatura e lui, esasperato, gettò a terra una cassetta di pomodori che pare avesse in mano e lo prese a sonori sganassoni. La vedova, una volta nel raccontarmi l'episodio, si espresse più o meno così:" se non glie lo leveveno dalle mano, lo 'mmazzea e lì pe' terra lo lascea a sgorgà sangue!" (Ndr. Se non glie lo avessero tolto dalle mani, lo avrebbe ammazzato e poi lasciato a terra sanguinante) e aggiunse:" stai attenta a quello, è stupido e invadente!"
Parole sante, dico io oggi con il senno del poi.
Quando noi ci trasferimmo nella nostra attuale casa, lui non si rivelò subito per lo schifo d'uomo che è, ma tentò di fare Il buon vicino. Io tuttavia, lo ho odiato fin dal primo giorno perché a mio avviso si prendeva troppe confidenze. Alla prima occasione utile non mancava di infilarsi nel mio giardino, o addirittura in casa, per dispensarci i suoi preziosi consigli sui vari abusi che avremmo potuto fare. Cercava di comprometterci, il bacherozzo. Ma non gli è riuscito il giochetto con noi altri bravi ragazzi.
Comunque a pochi giorni dal trasloco un'altra vicina, la madre dell'architetto, mi diede un avvertimento inquietante quando parlando della carogna mi ammonì:" se gli chiedi qualcosa, lui si fa in quattro...ma caro ti costa!".
A quel punto, il panorama era abbastanza ben delineato e io minacciai mio marito (il solito socievole che attacca bottone sempre e con tutti) che se gli avesse dato confidenza, poi se la sarebbe dovuta vedere con me.
Erano già passati alcuni mesi da quando eravamo diventati gli sfortunati vicini di cotanta miseria d'uomo, e la sua bassezza si era già manifestata in più occasioni con una richiesta pressante di abbattere una quercia quarantennale che si trova nel mio giardino disgraziatamente al confine con il suo. Noi lo ignoravamo adducendo varie scuse più o meno plausibili, ma lui non mollava.
Una mattina molto presto, nella via in genere silenziosissima si udirono chiaramente delle grida furibonde.
Mi affacciai discretamente alla finestra e vidi l'architetto che inveiva contro la canaglia intimandogli di uscire per affrontarlo faccia a faccia. La moglie dell'architetto, lo tirava per un braccio, implorando il consorte di risparmiare la vita al viscido verme, e il pusillanime non osò mettere il naso fuori di casa.
Alcuni giorni dopo, la suocera dell'architetto mi confidò non senza un certo imbarazzo che la scenata si era scatenata in seguito ad un esposto presentato dallo strisciante cerebrolabile a causa di un cartello regolare ma poco leggibile, apposto sul cancello dell'architetto che stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione in casa sua.
Ma l'apice di questa epica battaglia tra il bene e il maligno abietto si verificò proprio per mano di un mio familiare stretto. Quello che si proclama in pace con il mondo, quello che è amico di tutti e nelle situazioni tese, mette una buona parola.
Proprio lui, mio marito.
Era l'agosto del 2009. Un'estate caldissima che io passai a sventolarmi con un ventaglio perché ero incinta della mia seconda figlia, al nono mese di gravidanza e dunque avevo l'impressione di vivere all'interno di un forno.
Eravamo ormai giunti alla quarta lettera che il legale del babbeo ci aveva inviato per intimarci di potare la nostra amata quercia, citando questo e quell'altro articolo del codice civile e intimorendoci con minacce di vario genere.
La situazione ci infastidiva notevolmente, ma debbo ammettere che non ci levò di certo il sonno.
Per quanto mi riguarda invece a levarmi il sonno ci pensava un odioso reflusso gastroesofageo che si manifestava tutte le volte che cercavo di mettermi in posizione orizzontale.
Ebbene un pomeriggio caldissimo intorno alle 14.30 mi ero appena sdraiata accanto alla mia figlia maggiore per tentare di riposare un po' quando sentii il rumore assordante di un compressore provenire dal giardino dell'inutile mollusco.
Pochi pensieri confusi mi si affollarono nella mente. Qualche parolaccia indirizzata allo schifoso verme, ma sopra ogni altra cosa le parole che quel giorno mio marito aveva pronunciato proprio durante il pranzo:" eh ma la dovrà fare una mossa falsa 'sta canaglia...e allora glie le faccio ingoiare tutte le lettere dell'avvocato, parola mia!"
Sgranai gli occhi e con la rapidità che la mia condizione mi consentiva mi precipitai in strada.
Era tardi.
Mio marito era già attaccato al cancello del bastardo e lo minacciava urlando frasi irripetibili, un altro vicino di casa era già sceso in mutande e a piedi nudi per fermare l'ira omicida di un uomo solitamente mite. L'architetto era sopraggiunto, ma non si prodigava poi più di tanto, probabilmente stava valutando la possibilità di aiutare mio marito a portare a termine il suo proposito.
Un terzo vicino guardava la scena dal balcone perché su sua stessa dichiarazione era troppo vecchio per poter essere utile.
Io, con il mio pancione in subbuglio cercavo di calmare mio marito che ormai aveva gli occhi iniettati di sangue.
Mi rivolsi allo stolido chiedendogli di lasciarci in pace e aggiungendo che non era il caso di provocare così una donna nelle mie condizioni.
La sua risposta spiega da sola il personaggio:" questo è un problema tuo. Il mio avvocato vi farà a pezzettini."
Gli lanciai uno sguardo che avrebbe incenerito anche una statua di marmo che che lui superò indenne grazie allo spesso strato di cacca che lo ricopre e cercai di riportare mio marito a più miti consigli.
Ora, devo parlare di una mia per così dire caratteristica strana. Io sono sonnambula. Nel senso che durante il sonno, mi faccio delle spensierate passeggiatine oppure delle allegre chiacchierate con chi ha la sventura di dormirmi accanto. Come nel più classico dei copioni, però, il giorno dopo non ricordo assolutamente nulla e posso solo ascoltare tra il divertito e l'imbarazzato quello che ho combinato la notte precedente.
Questi episodi mi capitano più frequentemente quando durante la giornata vivo delle forti emozioni.
Va da sé che quella notte mi capitò un evento di sonnambulismo. Si da il caso che quella sera, l'architetto avesse ospiti a cena.
Intorno alle undici, gli ospiti si congedarono facendo quattro chiacchiere sul cancello di casa per salutare.
Nel mio sonno agitato, mi arrivò quel vociare e la mia psiche, mescolando la realtà a un sogno che stavo facendo in quel momento si scatenò. svegliai mio marito.
"Va a sentire un po' che sta dicendo 'sto stronzo..."
Mio marito si alzò barcollando.
"Bada di non farti vedere però..."
Mio marito si accucciò per oltrepassare l'avvolgibile abbassato solo per metà. Poi come un marine durante un'imboscata, camminò accosciato e fece capolino dal davanzale sporgendosi quel poco che gli consentiva di vedere cosa stesse succedendo.
Quando realizzò che si trattava dell'architetto con i suoi ospiti, rientrò in camera, ma nel passare sotto la tapparella, sbagliò le misure e urtò fragorosamente la testa.
A quel fracasso, io mi svegliai di soprassalto e a quel punto, vedendo il contuso genuflesso sul balcone lo aggredì:" Mo' mi spieghi che cavolo stavi facendo sul balcone a quest'ora! Per una volta che ero riuscita ad addormentarmi..."
Le sopracciglia di mio marito assunsero esattamente la forma di due punti interrogativi, la bocca leggermente aperta come uno che non riesce a credere a quanto hanno udito le sue orecchie. "Ma me lo hai detto tu!..."
"Io?!ma tu sei matto oltre che molesto. Io stavo dormendo"
Questi sono quei momenti in cui un uomo si domanda cosa abbia fatto di male.
Comunque, Lettori, votate!! Partecipate al mio sondaggio. Chi di voi ha un vicino, un condomino un compaesano odioso? Il sondaggio lo trovate a destra.VOTATE VOTATE VOTATE.